Su incarico del Sig xxx si è proceduto alla redazione della presente relazione geologico-geomorfologica finalizzata alla ricostruzione delle cause che hanno indotto i danni avuti dal fabbricato di proprietà della Committente ed alle motivazioni della scelta dei primi interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.
I risultati di tale studio conterranno le indicazioni sugli interventi più rapidi per la sistemazione parziale e necessaria dei luoghi dell’area in cui sono occorsi danni da allagamento, considerata la diretta correlazione tra danni subiti dalla Committente e precipitazioni meteoriche.
Gli aspetti che rivestono una fondamentale importanza sono:
- La natura dei terreni costituenti il sottosuolo dell’area di studio
- Le pendenze delle porzioni di versante comprese tra il Condominio “Vasto Alta” ed il fabbricato della Committente, ovvero tra la SS 86 (a monte) e la SP181 (a valle)
- La gestione di tutte le acque che insistono direttamente ed indirettamente su tutta l’area
- La possibilità che tali fenomeni possono verificarsi di nuovo ed ingenerare altri danni a cose ed eventualmente persone
Capitolo 1
LOCALIZZAZIONE DELL’AREA di STUDIO
Fig. 1 – Ubicazione geografica dell’ area di studio (scala 1:100.000).
L’area in esame ricade all’interno del territorio comunale di Vasto (CH) che si estende lungo la prima fascia collinare compresa tra la fascia costiera Adriatica e la prospiciente porzione centrale della Catena Appenninica. In particolare, essa è ubicata a sud-ovest dell’abitato di Vasto, in C.da S. Antonio. L’area oggetto di studio dista circa 2.500 m dalla linea di costa attuale ma presenta quote attorno ai 199 ÷ 201 m s.l.m. e si trova su un debole rilievo collinare allungato in senso nord-est sud-ovest.
Fig. 2 – Immagine da satellite dell’area di studio (Comune di Vasto).
Capitolo 2
CRONOLOGIA EVENTI
Il Sig. Alberto D’ANNIBALE, proprietario del fabbricato ubicato in via del Tratturo, 12/A a Vasto, denuncia, dal settembre 2010 fenomeni di allagamento nei locali interrati dell’immobile che si sono ingenerati come schematizzato nella sezione seguente:
Fig. 3 – Schema di allagamento vani interrati.
Per fare maggiore chiarezza sulle modalità e sulla successione cronologica dei fenomeni accaduti a danno del fabbricato della Committente, vengono riportati, di seguito, gli eventi che hanno interessato il fabbricato della Committente dal Settembre 2010 al mese di Ottobre 2016:
l. La prima volta è accaduto nel settembre 2010, allora l’amministrazione del condominio “Vasto Alta” era gestita da Immobiliare Staniscia, che si è giustificata attribuendo il tutto alla caduta di un fulmine che aveva bloccato le pompe per cortocircuito. I danni sono stati immani e sono stati riparati a spese della Committente perché la loro Assicurazione non copriva questo tipo di danni verso terzi. E’ stata accettata la cosa convinti che i fulmini non cadono tutti gli anni sullo stesso luogo, ma già da allora sorse il dubbio sulla liceità di quel troppopieno.
– Danni provocati: troppopieno che scarica acqua lungo la parete
– Corrente elettrica scattata la mattina dopo il disastro quando ormai era diminuita la portata.
– Nella notte al buio perché è scattato anche il contatore.
– Ingresso acqua dalla rete elettrica.
– Presenza e ristagno di acqua sul pavimento.
2. Nuovo evento ripetuto il 12 Novembre 2013 come descritto nella lettera inviata alla Protezione Civile il 18/11/2014 e in quella al Sindaco con successiva risposta del Sindaco che invita “Vasto Alta” a provvedere.
3. Nuovo evento ripetuto ancora il 27 Novembre 2015, nonostante l’Avviso fatto dal Sindaco a “Vasto Alta” il 18/05/2015. E’ intervenuta la Protezione Civile che ha aiutato la Committente ad evacuare le acque che avevano invaso il rustico, a testimonianza della notevole portata dell’acqua che si è infilata nella parete contro terra e che fuoriusciva dai fori che nel frattempo erano stati fatti sulla parete di contenimento per far aerare la camera d’aria, e da lì raggiungeva il rustico.
4. Dopo il caso del 27 Novembre 2015, la Committente si reca dall’Avvocato Carlo Colantonio, che suggerisce di trovare una soluzione concordata visti i tempi della Giustizia Civile. Allora viene contattato l’Amministrazione del Condominio “Vasto Alta” che era appena passata alla snc Lacunicella, nella persona del Sig. Dario Cataluscia, che ha promesso un rapido intervento appena dopo l’Assemblea condominiale da tenersi entro fine Gennaio 2015. L’assemblea si è detta d’accordo ma i lavori che dovevano avviarsi subito sono stati rinviati continuamente con motivazioni diverse. Infine il 13 maggio sono iniziati i lavori di collegamento del troppopieno con una tubazione che avrebbe dovuto spostare il punto di sversamento in un luogo lontano dalle abitazioni, in modo da evitare il danno diretto. Questo in attesa di una soluzione definitiva. Ma il lavoro non è stato portato a termine, con il risultato che lo spostamento di pochi metri non è bastato e l’acqua continua ad arrivare a casa come prima!!!
5. A luglio 2016 è riaccaduto un nuovo evento e la Committente “disperata” è andato dai Carabinieri a sporgere QUERELA, consegnando i filmati di quanto accadeva.
6. Le piogge dei giorni 5-6-7 Settembre 2016, hanno provocato un nuovo disastro. Lacunicella è stato avvisato e il giorno 7 pomeriggio, quando la pioggia era cessata, ha inviato un tecnico che ha visto e sentito l’odore dell’acqua ed ha scattato delle foto che poi mi ha inviato. Il tecnico di cui sopra è il Sig Davide Di Cieco che si è detto disponibile a testimoniare l’accaduto. Egli è titolare della World House P.IVA: 02015630698 con sede in C.da Defenza, 13 a Monteodorisio. Dalle foto scattate nell’occasione dal Sig. Di Cieco si vede il tubo di deviazione del troppopieno installato a maggio.
7. Lo stesso giorno, siccome il Maresciallo che verbalizzò la Querela consigliò che sarebbe stato più efficace se anche loro avessero assistito all’evento, ho chiamato i Carabinieri che sono intervenuti con una pattuglia il giorno 7 Settembre 2016 alle ore 17.00 circa. La pattuglia ha assistito allo sversamento maleodorante ed ha scattato delle foto, ha poi esteso un Verbale che ha inoltrato alla Procura della Repubblica.
8. I Carabinieri hanno riferito che il loro intervento non sarebbe stato molto utile per una veloce soluzione del problema e, pertanto, mi hanno consigliato di rivolgermi alla ASL, che essendo competente del caso, avrebbe potuto far cessare questi eventi assai incresciosi e pericolosi.
9. Per tale ragione il giorno 9 Settembre mattina la Committente si è recata negli uffici ASL di Vasto dove dopo aver spiegato il caso è stato consigliato di presentare formale denuncia ed è stato fornito l’indirizzo PEC della ASL.
Capitolo 3
INQUADRAMENTO GEOLOGICO E STRATIGRAFICO DELL’AREA DI STUDIO
L’area oggetto di studio occupa la porzione medio-basale di un versante che raccorda la piana costiera prospiciente l’abitato di Vasto con le propaggini settentrionali di Colle Mandolo.
Dal punto di vista tettonico, nell’area di studio non sono presenti elementi strutturali importanti ma solo pieghe di deformazione delle successioni stratigrafiche sinclinaliche ed anticlinaliche.
Le unità geologiche presenti nell’area di studio possono essere così schematizzate:
– Unità geologiche di transizione RPT – Formazione di Ripa Teatina
– Unità geologiche marine del Pliocene sup.re – Pleistocene inf.re FMTd e FMTa– Formazione di Mutignano
Fig. 4 – Stralcio della Carta Geologica dell’area di studio (Fuori scala).
La genesi dei terreni pelitico-sabbiosi presenti in zona è legata a processi genetici variabili a seconda delle locali condizioni litologiche, orografiche, morfologiche e climatiche; tali depositi presentano dimensioni molto variabili sia per estensione che per spessore ed una certa eterogeneità litologico-tecnica. Le caratteristiche fisico-meccaniche di tali depositi dipendono notevolmente dal fattore tempo e dai processi diagenetici subiti. Tali depositi sono costituiti, essenzialmente, da Coltri eluvio-colluviali che, solo per motivi di scala, non sono riportati sulle carte geologiche e che sono rappresentati, in questa porzione di versante, da terreni limoso-argillosi e limoso-sabbiosi con livelletti di sabbia.
Capitolo 4
ASPETTI GEOMORFOLOGICI, IDROGEOLOGICI E GEOLITOLOGICI DELL’AREA DI STUDIO
L’area oggetto del presente studio presenta elevati valori di acclività ed il versante su cui insiste il fabbricato della Committente interessato dai danni presenta pendenze medie comprese tra 11° e 22°, considerando il tratto delimitato dalla SS86 a monte e la SP181 a sud. Una sezione topografica specifica sul tratto di versante adiacente lato monte al fabbricato mostra valori locali di pendenza che dal 50% arriva fino al 65%.
Fig. 5 – Stralcio della Carta delle Pendenze dell’area di studio (Fuori scala).
Tale area è il risultato del generale e diffuso processo di erosione sia, passato, da parte del mare che, “attuale”, di gran parte dei corsi d’acqua (neotettonica) che tende progressivamente a far arretrare verso monte le scarpate con pendenze variabili a seconda della successione stratigrafica e della relativa diversa competenza dei terreni, determinando così diffuse instabilità a carico delle porzioni di versante più in alto sottese.
Tali fenomeni trovano alimentazione, oltre che nel generale aumento delle energie di rilievo anche e, soprattutto, come nel caso di specie, nella diversa composizione litologica del sottosuolo che, a sua volta, determina un differente grado di erodibilità delle masse di terreno in gioco.
Se a tale aspetto si aggiunge una irregolare distribuzione nel tempo ed una non sempre accurata regimazione delle acque meteoriche che prima scorrono in superficie e poi, trovando delle vie preferenziali, si infiltrano nel sottosuolo ed abbassano anche notevolmente le caratteristiche geomeccaniche dei terreni in posto.
In base alla Carta della Pericolosità del PAI, l’area oggetto di studio risulta essere in zona Gialla a pericolosità Elevata (v. Allegato D) ed anche la Carta Geomorfologica del PAI della Regione Abruzzo indica che l’area di studio è interessate da forme e processi di deformazioni gravitative, corpo di frana di scorrimento rotazionale in stato quiescente.
Tali fenomeni deformativi molto spesso sono causati da una irregolare distribuzione nel tempo delle precipitazioni e da una non sempre idonea ed accurata regimazione delle acque meteoriche che prima scorrono in superficie e poi, trovando delle vie preferenziali, si infiltrano nel sottosuolo ed abbassano anche notevolmente le caratteristiche geomeccaniche dei terreni in posto. Molto spesso anche la non corretta regimazione e/o lo sbagliato smaltimento delle acque bianche raccolte dai manufatti può aggravare notevolmente e diminuire la stabilità dei versanti in terreni coesivi con pendenze elevate, come nel caso di studio.
Fig. 6 – Stralcio della Carta Geomorfologica del PAI (scala 1:25.000).
Infatti, il primo rilevamento geologico e geomorfologico di campagna effettuato ha permesso di riscontrare la presenza di un anomalo afflusso di acque insistenti sul muro di c.a. a protezione del fabbricato di proprietà della Committente. In particolare, mettendo in relazione i danni subiti ed occorsi alle strutture immediatamente a valle del muro sono stati provocati dall’arrivo repentino ed ingente di un volume di acqua enormemente superiore alla capacità di accumulo e di infiltrazione del volume di terreno presente a monte del muro stesso, compreso tra quest’ultimo ed il Condominio ancora più a monte “Vasto Alta”.
Da tutta la documentazione fotografica, video e scritta prodotta dalla Committente circa gli eventi che si sono susseguiti dalle prime manifestazioni del Marzo 2011 ad oggi, è evidente e conclamata l’esistenza di un anomalo e spropositato afflusso di acque sul muro di contenimento a protezione del fabbricato della Committente provenienti da un cattivo dimensionamento e funzionamento delle condotte di smaltimento delle acque reflue e da un erroneo e sottodimensionato sistema di regimazione ed allontanamento delle acque meteoriche insistenti sulle estese superfici impermeabili presenti nelle aree di pertinenza del Condominio “Vasto Alta” che, in caso di notevoli precipitazioni, defluiscono copiosamente ed a elevata velocità verso valle, ovvero verso il fabbricato della Committente.
SCENARIO DI CIO’ CHE ACCADE A MONTE DEL FABBRICATO DELLA COMMITTENTE DURANTE FENOMENI DI PRECIPITAZIONE INTENSI
SCENARIO DI CIO’ CHE SVERSA A VALLE IL TUBO DEL TROPPOPIENO DEL SISTEMA DI RACCOLTA E SMALTIMENTO DELLE ACQUE DI COMPETENZA DEL CONDOMINIO “VASTO ALTA” DURANTE FENOMENI DI PRECIPITAZIONE INTENSI
SCENARIO DI CIO’ CHE SI RIVERSA A VALLE DEL MURO DI CONTENIMENTO IMMEDIATAMENTE AL DISOTTO DEL CONDOMINIO “VASTO ALTA” E CHE PROTEGGE IL FABBRICATO DELLA COMMITTENTE DURANTE FENOMENI DI PRECIPITAZIONE INTENSI
Dall’osservazione di tutte le foto sopra riportate si evince chiaramente gli ingenti volumi di acque che si riversano sul fabbricato della Committente durante gli intensi fenomeni di precipitazione che si verificano spesso nel corso delle stagioni.
In una situazione del genere è possibile intervenire in due modi:
- Sistemare in maniera opportuna e corretta tutto il sistema di regimazione delle acque reflue e bianche provenienti dal condominio di cui sopra.
- Ottimizzare il sistema di drenaggio e di smaltimento a tergo del muro di contenimento sulla cui superficie interna insistono tutte le acque, sia quelle di infiltrazione meteoriche ricadenti nel tratto di terreno compreso tra il muro di valle del Condominio “Vasto Alta” e la proprietà della Committente, sia, purtroppo, tutte le acque che vengono ivi riversate dallo stesso condominio.
Visto l’immobilismo delle parti citate dalla Committente circa la richiesta di interventi volti alla mitigazione/eliminazione del rischio che i diversi fenomeni di allagamenti subiti continuino nel tempo, è stato deciso di realizzare un nuovo ed efficiente sistema di drenaggio mediante moduli drenanti prefabbricati installati nella porzione inferiore del muro di contenimento. La scelta della tipologia, della disposizione e dell’estensione di tale intervento scaturisce dalle condizioni sia logistiche che geologico-stratigrafiche ed idrogeologiche in quanto:
- Nell’area di intervento non possono accedervi mezzi di lavoro per il movimento terra
- Difficilissima possibilità di reperire e posare materiale inerte
- I terreni presenti a tergo del muro di contenimento sono essenzialmente costituiti da argille ed argille marnose grigio-azzurre essenzialmente impermeabili (nella carta geologica sono riportati terreni sabbioso-conglomeratici)
Capitolo 5
INTERVENTI DI URGENZA ESEGUITI
Fig. 7 – Schema semplificativo.
L’unico tipo di intervento urgente di mitigazione del rischio di allagamento dei locali interrati del fabbricato della Committente consiste nel drenare il più possibile le acque di infiltrazione nel terreno e di provenienza dal condominio “Vasto Alta” che arrivano a tergo del muro di contenimento. Tale soluzione è consistita, anche in considerazione delle sopracitate particolari condizioni logistiche, nell’installare un sistema di drenaggio posto tra la pavimentazione esistente al piede del muro ed il muro stesso. Tale posizionamento è stato oggetto di riflessioni e di osservazioni circa la circolazione idrica e le direzioni di deflusso delle acque in uscita sul fronte del terreno a tergo del muro (v. foto di seguito) e dal contatto superiore tra il muro esterno lato terreno ed il terreno stesso. La fuoriuscita di gocce di acqua da tale punto in condizioni di assenza di piogge e sulla base delle numerose osservazioni dirette, video e fotografiche, acquisite della Committente, è stato possibile comprendere lo schema di circolazione idrica insistente sul muro di contenimento mostrato nella figura precedente.
Fig. 8 – Foto dello scavo con muro, pali e terreno.
Fig. 9 – Foto dell’intervento eseguito con drenaggi.
Fig. 10 – Foto di dettaglio del riempimento.
Fig. 11 – Foto dell’intervento rifinito.
Fig. 12 – Dettaglio dello schema semplificativo circa l’intervento di drenaggio eseguito.
Come si vede dal dettaglio della figura di cui sopra, il sistema di drenaggio è stato posizionato opportunamente sotto il muro di contenimento per ricevere ed accogliere le acque che, infiltrandosi nel terreno superficiale a monte del muro, scorrono a contatto con le argille marnose impermeabili e si dirigono verso valle, ovvero verso il muro di contenimento; a questo punto, trovandosi davanti una barriera, le acque non possono far altro che scivolare verso il basso nel tratto di contatto terreno-muro ed essere raccolte nell’intero sistema di drenaggio costituito sia dai moduli drenanti installati che dal riempimento con idoneo materiale inerte inserito nelle intercapedini modulo-terremo e modulo muretto nuovo immediatamente al disotto dello stesso muro di contenimento.
Fig. 13 – Dettaglio dello schema semplificativo circa l’intervento di drenaggio eseguito.
Il sistema di drenaggio realizzato è stato opportunamente collegato con il sistema di raccolta e di smaltimento esistente che convoglia le acque raccolte nell’apposito recapito.
I lavori di realizzazione degli interventi di drenaggio sono stati completati nella seconda metà del mese di settembre 2016, subito dopo le intense precipitazioni che hanno interessato la città di Vasto tra il 05 ed il 07 Settembre 2016.
A partire dall’ultimazione dei lavori, non sono stati più ravvisati fenomeni di infiltrazione, di risalita o di emergenza di acqua da e su tutte le strutture del fabbricato della Committente.
La dimostrazione dell’efficacia dei lavori eseguiti recentemente è emersa durante il 18 Ottobre 2016, giornata durante la quale il nuovo sistema di drenaggio ha consentito di sventare gli effetti della bomba d’acqua che si è abbattuta sulla città di Vasto.
L’intervento realizzato può essere considerato il migliore possibile in considerazione delle condizioni logistico-materiali esplicate nei paragrafi precedenti ma a tutela della Committente occorrerà far sistemare in maniera opportuna e corretta tutto il sistema di regimazione delle acque reflue e bianche provenienti dal condominio “Vasto Alta”.
Spoltore, Ottobre 2016. Il professionista incaricato
(Dott. Geol. Alessandro DI GIOVANNI)